Il 14 novembre è stato chiamato dai sindacati e dal movimento 15M uno sciopero generale transnazionale dei paesi del sud europeo: Portogallo, Grecia e Italia.
Sono i paesi più colpiti dall’austerity (i cosiddetti PIGS) e più soggetti a pressioni da parte della troika, che decreta quali misure e quali manovre finanziarie imporre ai rispettivi governi e quindi a milioni di persone e tra queste le persone che hanno meno, che per prime fanno le spese di unaa politica subordinata agli equilibri dei mercati finanziari.
Abbiamo visto come Grecia, Portogallo e Spagna si siano avvicinate al collasso economico a causa della crisi economica pilotata dalle grandi banche e dagli istituti finanziari, dovendo subire l’imposizione spropositata di tagli e aumenti di imposte che hanno colpito tutta la popolazione. Abbiamo visto riempirsi immense piazze, abbiamo visto il fuoco sulle barricate di Atene, abbiamo visto rabbia e indignazione nei confronti di un sistema che mette il profitto prima dell’uomo, dove la fiducia dei mercati conta più dei diritti della dignità delle persone.
In Italia la crisi e le politiche di austerity che dovrebbero porvi rimedio non si sono fatte sentire con minore intensità: livello altissimo di disoccupazione (10,8% della popolazione e 35% tra le persone giovani) aumento di tasse e accise, cassa integrazione, mobilità e licenziamenti, chiusure di imprese, aumento vertiginoso degli sfratti(4 sfratti al giorno nella sola provincia di Bergamo) e tagli indiscriminati e continui a istruzione, cultura, sanità, previdenza sociale, diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.
La rabbia che unisce interi popoli sarà convogliata in un’unica data transnazionale: una giornata per far sentire che milioni di voci diverse gridano la stessa cosa: l’abolizione del debito e il diritto all’insolvenza, la moratoria delle “grandi opere” della speculazione internazionale e metropolitana (dal Tav alla gentrification) intrinseca alla finanziarizzazione, un commonfare innervato dalla garanzia di reddito e buona vita, di casa e salute, dalla libertà di circolazione, dall’autonoma produzione di saperi, comunicazione e tecnologie, dalla riappropriazione della moneta.
Il 14 novembre scendiamo in piazza, a gridare in tutta Europa che un sistema dove i diritti delle persone sono subordinati agli interessi della finanza e del grande capitale è ingiusto ed che un cambiamento globale è possibile e necessario.
STOP AUSTERITY, FIGHT CAPITALISM
Assemblea pubblica piazza V.Veneto il 10 novembre alle 15.30
CORTEO #14N
CONCENTRAMENTO ORE 9.00 PIAZZALE FF.SS.