Un dibattito sulla crisi economica in Grecia, un’occasione per parlare di resistenza all’austerity, ma anche della pericolosa avanzata della destra neofascista nel tempo della crisi, a partire dal caso di Alba Dorata.
Ne parliamo con:
– Nondas e Maria Eleni, compagn* del centro sociale “Nosotros”, uno tra i più antichi spazi occupati del quartiere ribelle di Exarchia, ad Atene.
– Laura, attivista e blogger di atenecalling.blogspot.gr
– Markos Vogiatzoglou, ricercatore universitario del collettivo “Prezzemolo” di Firenze.
A 43 anni dalla strage fascista di Piazza Fontana, che segnava l’inizio della strategia della tensione, dall’omicidio di Stato dell’anarchico Pinelli, e ad un anno dall’assassinio di Modou e Mor, uccisi lo scorso 13 dicembre da un neofascista a Firenze, parlare di antifascismo e democrazia non significa solo manentere viva la memoria, ma soprattutto costruire il futuro. In questo scenario le uniche ipotesi possibili sembrano essere da una parte quella delle banche e delle agenzie di rating, che impongono austerity e “sacrifici, lacrime e sangue” al 99%, mentre garantiscono profitti e privilegi all’1%; e dall’altra quella di chi predica un’uscita dall’Europa tutta volta alla ricostruzione di nazionalismi e “comunità pure” fondate sull’esclusione e la paura. Quando la scelta diventa tra la dittatura della finanza e quella della razza, la risposta si costruisce dalle reti di solidarietà che partono dai territori, che rifiutano la guerra tra poveri e mettono in atto strategie sempre diverse con cui reclamare, da basso, diritti di cittadinanza e democrazia.
Sabato 1 dicembre 2012, ore 21
c/o Centro Studi e Documentazione “La Porta”, viale Papa Giovanni XXIII 30, Bergamo
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