30 gennaio, mobilitazione antisfratto a Martinengo.

Atika, Hicham e i loro due figli, di 3 e 9 anni lunedi 30 gennaio subiranno nuovamente il trauma della esecuzione forzata dello sfratto dalla casa che abitano. La famiglia di Atika risiede a Martinengo da 20 anni, ma negli ultimi tempi le difficoltà economiche sono aumentate. Hicham, il marito, ha perso il lavoro e da circa due anni è disoccupato, Atika lavora part-time come colf guadagnando 500 euro al mese. Il magro salario basta appena per soddisfare i bisogni primari.

L’amministrazione comunale precedente si era attivata per aiutare Atika e Hicham, nel frattempo sfrattati da un alloggio privato, concedendo un appartamento comunale per una sistemazione di emergenza. A causa della crisi economica l’emergenza si è protratta divenendo la costante della vita della famiglia.

Ora il Comune, che nel frattempo ha cambiato amministrazione, chiede che la famiglia se ne vada dall’appartamento. Il sindaco, Lega Nord, sostiene che i termini dell’assegnazione sono scaduti e procede con uno sfratto.

Grazie alla mobilitazione del sindacato Unione Inquilini e del Comitato di Lotta per la Casa di Bergamo l’esecuzione dello sfratto è stata posticipata al 30 gennaio. Perché tanto accanimento verso una famiglia in gravi difficoltà economica? In realtà siamo difronte all’ennesima storia di una amministrazione comunale che intende svuotare i propri alloggi senza preoccuparsi della fine che faranno le persone che li abitano.

La cosa assurda è che anche a Martinengo, come nel resto della provincia, assistiamo ad un aumento degli sfratti per morosità incolpevole e all’aggravarsi della emergenza abitativa. Cresce la richiesta di accedere ad alloggi popolari ma l’offerta è decisamente incapace di rispondere al bisogno: sono circa 60 le persone in graduatoria ma nel 2011 sono stati assegnati soltanto 9 alloggi.

Pesano sulle famiglie in difficoltà i nefasti risultati della colpevole ignavia dell’amministrazione comunale leghista sul tema delle politiche abitative. Scellerato è sicuramente il progetto di vendere gli 8 o 9 alloggi di proprietà comunale, ancora abitati, che rappresentano un prezioso strumento per intervenire a calmierare la difficile situazione abitativa di molti. Ma la cosa più grave è il tentativo da parte del sindaco di sfrattare le famiglie in grave difficoltà economica che le case comunali le abitano.

Portiamo la solidarietà alla famiglia di Atika. Fermiamo il tentativo del sindaco leghista di sfrattare le famiglie povere dalle case comunali. Lunedi 30 gennaio alle ore 8, presidio davanti alla casa di Atika in via Cucchi 20 a Martinengo.

Comitato di Lotta per la Casa

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